Oggi è un giorno di nebbia, sono andata a correre in campagna, poi ho fatto 30′ di pratica arborea nel frutteto dei miei genitori. I piedi nudi nella terra morbida di lombrichi. E ho realizzato che adoro la nebbia. Ecco perchè:
- La Nebbia trasforma i suoni. Attutisce il mondo. Lo fa arrivare al nostro udito più gentile, rispettoso, alla giusta distanza.
- La Nebbia trasforma la visione. Sfuoca i contorni. Rarefà gli oggetti più lontani. Trasforma i colori. Diventa una porta verso il mondo delle fate, appena al di là.
- La Nebbia trasforma il tempo. Poichè “La nebbia riduce la visibilità” (così nel Codice della Strada), la nebbia ci invita a rallentare, per essere pronti a incontrare ciò che il suo manto opaco nasconde. Andando più piano, usciamo dall’ordinario tempo della nostra fretta, accediamo allo straordinario che la lentezza schiude.
- La nebbia trasforma la mia coscienza. Obbligandoci a rallentare, la nebbia ci invita a viaggiare con più consapevolezza nel mondo. Ci costringe al presente. Nella nostra presenza aumentata, la nebbbia ci porta ad allargare le maglie della pelle, fare spazio nella mente per accogliere l’imprevisto che può emergere, sgranare i sensi per amplificare le nostre possibilità di percezione, compensando la vista che si trova a dover cedere il passo (finalmente?).
Vi invito ad uscire, stasera stessa, anche da soli. Ad ascoltare la nebbia.
Scegliete una strada con limitato (o nullo) passaggio di autoveicoli. Ascoltate il vostro suono nella nebbia: il suono del vostro respiro, dei vostri passi, della vostra presenza mentre andate.
Poi, ascoltate da dentro i suoni intorno a voi. La sfida è riuscire a non ascoltare con le orecchie, ma proprio “da dentro”. Vi riuscirà più facile farlo, se provate a “guardarvi da fuori”, mentre camminate nel luogo dove siete. Provate a cogliere l’insieme, voi + ciò che vi circonda. Il senso d’insieme fa precipitare la nostra consapevolzza, ci apre alla risonanza dentro-fuori con maggiore forza.
Infine, ascoltate il vostro suono, insieme ai suoni che vi circondano. Coglietene l’intreccio, l’invisibile danza, il misterioso articolarsi fatto di passi, suoni della natura e dell’uomo, sprofondati nel suono della nebbia.
Aspetto di sapere come è andata, potete dirmelo nei commenti qui sotto:
quale è la vostra esperienza della nebbia? quale è il suono della nebbia? cosa avete scoperto camminando in ascolto nella/della/con la nebbia?
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