Young & Green LifeStyle
Sempre più persone decidono di iniziare a seguire uno stile di vita ecologico, c’è chi lo fa per vocazione, chi invece, superficialmente, lo fa per moda. L’importante è che l’interesse per una vita “più verde” continui a crescere, perché ormai, la salute del nostro pianeta e della natura che ci circonda non è più ignorabile.
Anche ai giovani il tema sta molto a cuore, come dimostra un’indagine svolta da AstraRicerche nel 2015, dalla quale viene messo in evidenza come l’81% dei ragazzi italiani tra i 15 e i 18 anni sia disposto ad adottare uno stile di vita più sostenibile pur di salvaguardare il mondo in cui viviamo.
I recenti sviluppi del movimento “Fridays for Future” lo dimostrano.
Ormai io sono uscita da quel range di età da cinque anni (ancora faccio fatica ad ammetterlo con me stessa), ma ritengo che quanto riportato da quella ricerca sia in parte veritiero; dico in parte perché in effetti noi giovani siamo bravi a preoccuparci a parole dell’ambiente, però quello che ci manca è la messa in pratica di quanto andiamo professando.
L’esame di coscienza
Io stessa non sempre riesco a mantenere le mie eco-promesse, che potrei classificare in una scala di difficoltà da 1 a 5:
- Mangiare più frutta e verdura e meno hamburger e salamelle (livello difficoltà: 5)
- Fare docce brevi (livello difficoltà: 4)
- Usare più spesso la bicicletta e non cedere alla pigrizia di utilizzare la macchina (livello difficoltà: 3)
- Usare prodotti biologici per la cura della persona (livello difficoltà: 2)
- Consumare meno bottigliette di acqua (livello difficoltà:1)
Le cause principali che mi portano a non rispettare quanto ho promesso sono sostanzialmente due: la mia poca costanza e il prezzo a volte elevato dei prodotti più etici ed ecologici.
Il cambio di rotta
Ma da settembre 2017, qualcosa è cambiato in me.
Facevo da babysitter a due bambine che andavano nella scuola del mio quartiere; quando le andavo a prendere vedevo il parcheggio della scuola intasato di macchine di genitori che, pur vivendo a 700 metri dalla scuola, andavano a prendere i figli in auto, come se un bambino delle elementari non sapesse camminare da solo sulle sue gambe.
Questo evento si ripeteva ogni giorno quando andavo in quella scuola, e allora mi sono fatta un esame di coscienza: io che andavo ogni giorno in stazione in macchina, quando per solo 3 km potevo usare la bicicletta, avevo veramente il diritto di giudicare quei genitori? Perciò, mossa dalla voglia di non volermi più considerare un’incoerente, e soprattutto di poter continuare a criticare quelle mamme ho iniziato ad adottare nuove abitudini, eco-logiche e soprattutto eco-nomiche. E ora te le racconto.
Come essere economicamente ecologici
Chiunque sia un giovane studente disoccupato che vive con i genitori, esattamente come me fino a qualche tempo fa, e quindi cerca di mettersi via i pochi soldi che guadagna per farsi dei viaggetti e non per investirli (adesso) in uno stile di vita bio, può seguire questi consigli e sentirsi meno in colpa con sé stesso perché, nel suo piccolo, sta facendo qualcosa. Anche essere più ecologici è un modo per sviluppare la propria intelligenza primitiva!
1.LA BICICLETTA: ECOLOGICA E RASSODANTE
La bicicletta non è soltanto il mezzo di trasporto a 0 emissioni più antico del mondo (piedi a parte!), ma è anche un esercizio che fa bene al corpo, e, per le ragazze cellulite-fobiche, è un’ottima alleata per rassodare il nostro lato B, ve lo garantisco io, che di sodo non ho mai avuto niente. Andando in bici in stazione o in biblioteca, o usando servizi di bikesharing, produrrete 250 kg di CO2 in meno, e risparmierete i soldi della benzina. In inverno fa freddo per la bici? Non preoccuparti, basta coprirsi bene e appena arrivato a destinazione grazie al movimento fisico avrai accumulato tanto di quel calore che non sentirai freddo più per tutto il giorno.
2. DIETA ONNIGETARIANA
Onnigetariana è una parola inventata da me, una crasi tra onnivora e vegetariana. Io sono figlia di sardi che vivono nella bergamasca, perciò sono cresciuta fin da piccola con porceddu e pà’ e salàm e mi risulta particolarmente difficile diventare una consumatrice di sola verdura.
La produzione di cibo nel mondo comporta il 25% delle emissioni di gas serra. In altri termini il cambiamento climatico è dovuto per un quarto a quello che mangiamo, e soprattutto a come lo produciamo.
In particolare la dieta carnivora è quella più inquinante, dato che gli allevamenti intensivi rilasciano nell’atmosfera enormi quantitativi di metano e altri gas serra climalteranti. Inoltre, in Brasile e altrove la deforestazione per far spazio a pascoli per animali da carne sta assumendo proporzioni preoccupanti, accelerando la possibile scomparsa del polmone verde dell’Amazzonia (grazie alla quale sia io che tu possiamo respirare anche se siamo lontani migliaia di kilometri).
Le opinioni circa l’inserimento della carne nella dieta, in particolar modo quella rossa, sono contrastanti. L’Oms ha tuttavia definito le carni rosse e carni rosse lavorate (insaccati, salumi, ecc.) come cancerogene, anche se consumate in bassa quantità.
Alcuni studi affermano che se diventassimo tutti vegetariani le emissioni di gas serra calerebbero del 60%, e se diventassimo vegani del addirittura del 70%! Ma forse non si tratta di rinunciare per sempre a salsicce e prosciutti, basterebbe solo ridurne il consumo a quanto facevano i nostri nonni, per i quali la carne era un lusso, gli animali stavano nel cortile (o addirittura ci dormivano insieme!), non li imbottivano di ormoni e antibiotici e la carne a tavola non si vedeva più di un paio di volte al mese.
Se ti interessa approfondire l’impatto del cibo sul clima, leggi questo articolo, guarda quanta CO2 produce la carne che mangi e calcola qui la relativa impronta ecologica.
3. DOCCIA CANTERINA
Secondo quanto riportato dal sito greenme.it, i giovani passano in media 13 minuti sotto la doccia, e considerando che in un minuto vengono usati 6 litri di acqua, sprechiamo 78 litri di acqua! Per lavarsi decentemente basterebbero in realtà 5/6 minuti, ossia l’equivalente di 2/3 canzoni della playlist “Doccia Pop” di Spotify. Quindi, entra in bagno, accendi Spotify, e lavati cantando 2 canzoni, avrai risparmiato 36 litri di acqua. Dici poco!
4. ECO-BEAUTY
I trucchi biologici riempiono ormai da anni gli scaffali di moltissimi negozi di make up, e vanno a ruba, com’è logico che sia, poiché tutti conoscono gli effetti negativi dei cosmetici (make-up, shampoo, detergenti…) sulla pelle, quindi meglio correre ai ripari con prodotti più sani. Tuttavia, i prezzi dei bio sono a volte più alti degli altri trucchi, e infatti tempo fa mi sono trovata senza un soldo perché presa da un raptus ho acquistato un’intera gamma di prodotti bio: rossetto, fondotinta, mascara, matita.
La mia amica Bea invece non acquista make-up bio, ma solo shampoo, bagnoschiuma e creme corpo: a quantità uguali, il costo è molto più basso rispetto agli stessi prodotti non-bio, e la durata è doppia, senza parlare dei benefici per il vostro corpo (e portafoglio).
Chi imiterete, me o Bea? 😉
5.VIVA LE BORRACCE TRENDY
L’Italia è il primo paese in Europa per utilizzo di bottigliette d’acqua. Insomma, siamo degli spreconi consumisti. Molte persone infatti, dopo aver vuotato la bottiglia, la buttano, quando invece potrebbero riutilizzarla almeno per altre 2 bevute. Ma una soluzione ancora più ecologica sono le borracce (flask). Oggi ne esistono di tantissime tipologie, molte sono super-fashion (per i maschietti esistono anche con i loghi dei supereroi) e anche super economiche, e, soprattutto impediscono la circolazione di inutili e non degradabili bottigliette di plastica. Abbiamo selezionato quella che secondo noi è la migliore in commercio: la Clima di 24Bottles. 100% senza BPA, senza ftalati, senza tossine, prodotta dal 2013 a impatto zero da questa start-up Made in Bologna! [NB: non ci guadagno nulla su questa segnalazione, me ne sono semplicemente innamorata!]
Quindi ecco come ho imparato a rispettare le mie promesse al pianeta Terra, senza però andare in bancarotta. Il mio obiettivo nella vita sarà quello di impostare uno stile di vita sempre più green, e cercare di coinvolgere il più possibile le persone a me vicine, perché un’altra missione in cui ci dobbiamo impegnare è quella di avvicinare più gente possibile a uno stile di vita più sostenibile:
Non possiamo più permetterci di dare la Terra per scontata.
E tu? Quanto ti senti Young & Green da 0 a 10? Sei riuscito a convertire qualcuno alla green life? Cosa fai per essere ecologico risparmiando?
Fammelo sapere con un commento qui sotto!
Ciao Silvia,
Bell’articolo! I problemi che sollevi riguardano anche le persone un po’ più “old”, anche se in modo un po’ diverso…
Io per esempio ho iniziato a rendermi conto dell’enorme impatto ambientale che abbiamo quando ho iniziato a gestire casa mia: tonnellate di immondizia, ma anche di detersivi con annessi barattoli e sostanze chimiche che finiscono negli scarichi. La soluzione per me sono stati proprio i detersivi green: in realtà non costano molto di più rispetto ai tradizionali, si trovano al supermercato, sono biodegradabili e hanno confezioni chiamate eco-ricariche fatte con molta meno plastica rispetto ai detersivi tradizionali. Anche sapone per le mani, shampoo e balsamo si trovano a prezzi abbordabili… Per me è invece molto più difficile usare la bicicletta al posto della macchina: abitando fuori città, con un servizio trasporti pubblici troppo lento e scarso, la macchina rimane fondamentale… E qui, se parliamo di elettrico, allora davvero siamo fuori budget! Speriamo il mercato si evolva!
Ciao Chiara! Il target dell’articolo è molto più ampio del range dei 20 anni, ho scelto di indirizzarmi di più verso i miei coetanei in quanto mi sembrano i meno coinvolti nella lotta agli sprechi, ma ovviamente è rivolto a tutti! Mi trovi perfettamente d’accordo, su tutto. L’anno scorso ho dovuto acquistare la mia prima macchina, il mio desiderio sarebbe stato comprare almeno un’ibrida, ma i costi poco permissivi me l’hanno impedito. Per quanto riguarda i prodotti della casa, da quando sono andata a convivere, l’aceto è ormai il mio migliore amico! Mi hai anche dato delle idee per nuovi articoli, grazie del feedback! 🙂